
Il CONAPO ha scritto una lettera per richiedere l’istituzione di una componente specialistica per le unità cinofile del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. L’obiettivo è garantire agli specialisti cinofili dei Vigili del Fuoco lo stesso trattamento dei loro omologhi nelle Forze di Polizia.
La lettera evidenzia diverse criticità dell’attuale sistema:
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Il brevetto dei cinofili dei Vigili del Fuoco è strettamente legato e vincolato al cane di loro proprietà. Se il cane non supera il corso di formazione, si infortuna, si ammala o va in pensione, il conduttore perde il suo brevetto.
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I cani devono essere acquistati dai conduttori, che ne rimangono proprietari. Il rimborso per l’acquisto avviene solo dopo il completamento positivo dell’intero percorso di certificazione.
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Questa situazione disincentiva il personale ad intraprendere o proseguire la carriera cinofila.
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C’è una grave e cronica carenza di unità cinofile rispetto alle necessità operative, che pregiudica il soccorso pubblico.
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La recente organizzazione delle unità cinofile a servizio dedicato, sebbene formalizzi la necessità di “diversificare” il settore, non risolve del tutto i problemi e danneggia il restante personale operativo dedicato al soccorso ordinario. In molti comandi, fino al 50% delle unità cinofile di una Direzione Regionale viene sottratto alla dotazione operativa ordinaria senza che vi siano risorse per rimpiazzarle.
Il CONAPO propone che l’Amministrazione si occupi direttamente della selezione e dell’acquisizione dei cani idonei da allevamenti certificati. Questi cani verrebbero poi assegnati ai conduttori già in fase di formazione, in modo simile a quanto avviene in altri corpi dello Stato.